Storie della Valsassina: i partigiani di Biandino e Gerola verso la Svizzera


Data 27-01-2019
Categoria Cultura
Fonte Enrico Baroncelli

Nel maggio del 2018 Pierfranco Mastalli, già presidente di Legambiente a Lecco e collaboratore dell’Anpi, aveva presentato a Bellano il suo ultimo libro dedicato alle “Memorie del comandante ‘Gek’”, pubblicato da Cattaneo editore. Il libro si basa sostanzialmente sui ricordi dell’ingegner Federigo Giordano abitante a Morbegno, in codice appunto Gek, il quale ancorché giovanissimo partecipava alle formazioni partigiane nella Bassa Valtellina (Morbegno, Gerola Alta) ai confini con la Valsassina, dove invece il comandante era Piero Losi.
Il momento di maggior gloria per il “Comandante Gek” fu quando dovette decidere cosa fare con le truppe tedesche della Flak, una colonna dotata di cannoni antiaerei che partendo da Como era stata fermata dai partigiani a Dongo. Una colonna a cui si era aggregato il Duce, Benito Mussolini con i principali gerarchi fascisti, il 27 aprile del 1945, nella speranza di arrivare in Valtellina per resistere a oltranza all’avanzata degli Alleati americani (la famosa idea di Pavolini di costituire il “Ridotto Valtellinese”).
Il libro è il frutto di circa due anni di conversazioni tra Mastalli e il Giordano, tra il 2015 e il 2017. I contatti di quest’ultimo con i Partigiani iniziano in Romagna, alla fine del 1943. Tornato poi a Morbegno, Giordano si aggrega alle formazioni presenti in Val Gerola, Distaccamento “Minonzio” (Trona) “Croce” (Valvarrone) e Fogagnolo” (Val Biandino, dove erano arrivati gruppi precedentemente impegnati ai Piani d’Erna).

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